ANTICA CASA CANTONIERA KM 45+180 LINEA FERROVIARIA ROMA-CIVITAVECCHIA
La dimora storica venne costruita nel 1866, in seguito all’ampliamento di alcuni fossi di scolo e costruzioni di nuove case cantoniere, con annessi cortile e recinzione di muro a secco, nelle tenute di Santa Severa e di Palidoro, su terreni provenienti da espropriazioni effettuate al Pio Istituto di Santo Spirito in Sassia, a completamento della costruzione della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia, nell’allora Stato Pontificio con il Papa Pio IX, i cui lavori erano iniziati nell’ottobre del 1857 e che in meno di tre anni la Societè Generale des Chemins de Fer Romains portò a compimento, anche grazie all’ing. Luigi Maria Manzi, nativo di Civitavecchia, uomo di gran talento che, non privo di audace fantasia, considerava fondamentale per la rinascita economica di Roma il suo collegamento diretto al mare.
Il suo unico obiettivo era quello di fare presto e, per questo, preferì la linea pianeggiante (e malarica) per Palo, in quanto più breve rispetto a quella per Cerveteri, l’antichissima e ben conosciuta città dell’Etruria.
La vasta area agricola in cui è immersa l’antica casa cantoniera è quella compresa nel territorio comunale di Fiumicino (Roma), per 18 mt, in adiacenza al confine con il territorio comunale di Ladispoli, località Marina di San Nicola.
L’accesso alla dimora storica, entrata a far parte della Rete delle Dimore Storiche della Regione Lazio nel 2018, è possibile unicamente dall’abitato di Marina di San Nicola, in via del Sole n.14, raggiungibile da Roma attraverso la strada statale SS1 Aurelia.
L’intero terreno, di oltre 2.600 mq che circonda l’Antica Casa Cantoniera, era recintato in massima parte da muri a secco “ad un affaccio” ed anche a “doppio affaccio”, insieme con il porticciolo di Palo Laziale, nel cui terreno erano comprese le varie occupazioni di alcune altre case cantoniere, di muri a secco, e così via.
L’antica struttura ottocentesca della casa cantoniera,
interamente edificata in pietra del luogo, ha mantenuto -specie nella sua parte perimetrale- l’aspetto originario con l’accesso al piano superiore, nella scala voltata a botte e nei solai in travi e pianelle di cotto. E’ riproposta sostanzialmente la tipologia distributiva delle costruzioni rurali dell’Agro Romano, con scala al centro del perimetro costruito e stanze disposte a croce al piano terreno ed al primo piano, dove si trova la zona notte. La tipologia di questa tipica casa cantoniera era destinata ad essere abitata da due nuclei familiari con un proprio camino all’interno della stanza del piano terra dove la famiglia si riuniva per i pasti.
Nel fronte opposto alla linea ferroviaria, di fronte alla porta secondaria, era posto il forno a legna, ancora oggi perfettamente funzionante (restaurato solo nelle parti esterne); una vasca di accumulo d’acqua e, soprattutto, un pozzo “alla romana” profondo oltre 8 metri, che forniva l’acqua per la famiglia e per l’allevamento degli animali da cortile, tutte strutture necessarie alla vita che nel XIX ° secolo svolgevano i cantonieri. Questi ferrovieri erano responsabili della manutenzione di un tratto della linea loro assegnato, giorno e notte, ed anche le loro famiglie avevano parte attiva e, spesso, queste dotazioni erano anche condivise con gli altri contadini e lavoratori dei borghi vicini, e tali strutture rimandano a suggestioni del passato di una convivenza in cui il Cantoniere poteva rappresentare una presenza autorevole e di riferimento in ogni avvenimento della vita sociale di quelle popolazioni rurali
composte da immigrati stagionali dalle regioni vicine quali Abruzzo, Campania, Puglia, Sardegna e che vivevano in tipiche capanne di legno e tetto di paglia in prossimità dei campi dove lavoravano durante il giorno.
Nell’antica struttura è ancora presente il telegrafo con il quale il Cantoniere manteneva i contatti con la Stazione ferroviaria di riferimento ed era sempre informato sulla movimentazione dell’intera linea a lui assegnata.
Altre importanti informazioni e riferimenti storici, attraverso il ritrovamento di antichi documenti inediti, sono contenuti in un libro di prossima pubblicazione a cura della proprietà.